Saturnia pavoniella: una storia lunga 12 mesi
di Marco Bondini
Tempo fa ho letto che ogni bambino dovrebbe fare l’esperienza di allevare una farfalla almeno una volta nella vita; sono perfettamente d’accordo.
Non sono più un bambino da molti anni, purtroppo, ma per fortuna l’emozione quasi infantile e il senso di meraviglia che si prova nell’assistere a questo miracolo della natura sono rimasti quelli di una volta.
Per questo motivo ogni tanto non resisto alla tentazione e se trovo un bruco di una specie di cui conosco le abitudini alimentari, lo aiuto a diventare una farfalla e mi emoziono nel vedere l’insetto adulto che prende il volo.
In questo caso la storia è un po’ diversa, non sono stato io a trovare un bruco, è stata la farfalla a trovare me: il 31 Marzo 2012 una Saturnia pavoniella è entrata nel mio ufficio e ha deposto le uova; per me era già stato un incontro entusiasmante, era infatti la prima volta che vedevo un esemplare di questa specie.
La farfalla era ormai vecchia e logora ed è morta dopo poche ore; può sembrare triste se guardiamo la cosa dal nostro punto di vista, ma gli adulti di Saturnia pavoniella hanno come unico scopo quello di riprodursi; la natura ha facilitato loro il compito evitando che possano perdere tempo in altre attività come, ad esempio, quella di nutrirsi; hanno infatti l’apparato boccale atrofizzato e possono vivere quel tanto che basta ad accoppiarsi e deporre le uova.
Ho pensato che sarebbe stato molto interessante documentare tutto il ciclo vitale (in natura è praticamente impossibile) e non mi sono lasciato scappare l’occasione.
La prima foto ritrae la farfalla, ormai morente, dopo aver deposto le uova.
di Marco Bondini
Tempo fa ho letto che ogni bambino dovrebbe fare l’esperienza di allevare una farfalla almeno una volta nella vita; sono perfettamente d’accordo.
Non sono più un bambino da molti anni, purtroppo, ma per fortuna l’emozione quasi infantile e il senso di meraviglia che si prova nell’assistere a questo miracolo della natura sono rimasti quelli di una volta.
Per questo motivo ogni tanto non resisto alla tentazione e se trovo un bruco di una specie di cui conosco le abitudini alimentari, lo aiuto a diventare una farfalla e mi emoziono nel vedere l’insetto adulto che prende il volo.
In questo caso la storia è un po’ diversa, non sono stato io a trovare un bruco, è stata la farfalla a trovare me: il 31 Marzo 2012 una Saturnia pavoniella è entrata nel mio ufficio e ha deposto le uova; per me era già stato un incontro entusiasmante, era infatti la prima volta che vedevo un esemplare di questa specie.
La farfalla era ormai vecchia e logora ed è morta dopo poche ore; può sembrare triste se guardiamo la cosa dal nostro punto di vista, ma gli adulti di Saturnia pavoniella hanno come unico scopo quello di riprodursi; la natura ha facilitato loro il compito evitando che possano perdere tempo in altre attività come, ad esempio, quella di nutrirsi; hanno infatti l’apparato boccale atrofizzato e possono vivere quel tanto che basta ad accoppiarsi e deporre le uova.
Ho pensato che sarebbe stato molto interessante documentare tutto il ciclo vitale (in natura è praticamente impossibile) e non mi sono lasciato scappare l’occasione.
La prima foto ritrae la farfalla, ormai morente, dopo aver deposto le uova.
11 Aprile 2012
Dopo una dozzina di giorni le uova si sono schiuse: nel giro di un quarto d’ora sono venuti alla luce i minuscoli bruchi che hanno cominciato subito a nutrirsi del guscio dell’uovo.
Dopo una dozzina di giorni le uova si sono schiuse: nel giro di un quarto d’ora sono venuti alla luce i minuscoli bruchi che hanno cominciato subito a nutrirsi del guscio dell’uovo.
12 Aprile 2012
I bruchi hanno cominciato a crescere e a mangiare foglie di rovo; nei primi giorni di vita sono stati tutti insieme spostandosi in gruppo da una foglia all’altra e hanno assunto una bella colorazione blu scuro.
I bruchi hanno cominciato a crescere e a mangiare foglie di rovo; nei primi giorni di vita sono stati tutti insieme spostandosi in gruppo da una foglia all’altra e hanno assunto una bella colorazione blu scuro.
15 Aprile 2012
Dopo tre giorni i bruchi hanno cominciato a separarsi; erano ancora molto piccoli, ma crescevano velocemente.
Dopo tre giorni i bruchi hanno cominciato a separarsi; erano ancora molto piccoli, ma crescevano velocemente.
21 Aprile 2012
Dopo la muta, la loro lunghezza era superiore al centimetro e la colorazione era rimasta scura
Dopo la muta, la loro lunghezza era superiore al centimetro e la colorazione era rimasta scura
28 Aprile 2012
Dopo un’altra muta i bruchi hanno assunto un aspetto più massiccio; hanno inoltre abbandonato la loro livrea a tinta unita.
Dopo un’altra muta i bruchi hanno assunto un aspetto più massiccio; hanno inoltre abbandonato la loro livrea a tinta unita.
7 Maggio 2012
La colorazione ha cominciato a diventare quella finale, cioè verde con tubercoli gialli. Alcuni esemplari erano di colore azzurro chiaro con grandi macchie nere.
La colorazione ha cominciato a diventare quella finale, cioè verde con tubercoli gialli. Alcuni esemplari erano di colore azzurro chiaro con grandi macchie nere.
16 Maggio 2012
Dopo l’ultima muta i bruchi hanno assunto l’aspetto definitivo, nelle foto successive se ne può vedere uno appena emerso dalla vecchia pelle
Dopo l’ultima muta i bruchi hanno assunto l’aspetto definitivo, nelle foto successive se ne può vedere uno appena emerso dalla vecchia pelle
19 Maggio 2012
I bruchi sono aumentati di dimensioni molto velocemente e sono diventati voracissimi.
I bruchi sono aumentati di dimensioni molto velocemente e sono diventati voracissimi.
30 Maggio 2012
La loro lunghezza è diventata circa 10 centimetri, la pelle si è tesa sotto la spinta del corpo che cresce; giunti a questo punto hanno cominciato a tessere il loro bozzolo di seta.
Il lavoro si è svolto in due fasi: nella prima hanno tessuto una struttura vagamente sferica a maglie larghe avente la funzione di tenere uniti rami e foglie; nella seconda fase hanno costruito il bozzolo vero e proprio a forma di anfora.
La loro lunghezza è diventata circa 10 centimetri, la pelle si è tesa sotto la spinta del corpo che cresce; giunti a questo punto hanno cominciato a tessere il loro bozzolo di seta.
Il lavoro si è svolto in due fasi: nella prima hanno tessuto una struttura vagamente sferica a maglie larghe avente la funzione di tenere uniti rami e foglie; nella seconda fase hanno costruito il bozzolo vero e proprio a forma di anfora.
A questo punto non è rimasto che aspettare la fine della “gestazione” lunga circa 9 mesi. Questa è infatti una specie “univoltina”, cioè ha una sola generazione all’anno. Gli adulti compaiono all’inizio della primavera e, come avete letto, vivono pochi giorni; probabilmente è per questo motivo che, pur non essendo rara, non è facilissima da incontrare.
4 Aprile 2013
Finalmente il lieto evento! Nel giro di un paio di giorni nove farfalle (sette femmine e due maschi) sono emerse dal bozzolo. I due sessi sono molto differenti per dimensione e colore.
Nelle foto successive è ritratta la femmina
4 Aprile 2013
Finalmente il lieto evento! Nel giro di un paio di giorni nove farfalle (sette femmine e due maschi) sono emerse dal bozzolo. I due sessi sono molto differenti per dimensione e colore.
Nelle foto successive è ritratta la femmina
Questo è il maschio, dai colori molto più appariscenti
Un romantico incontro
7 Aprile 2013
Il cerchio si chiude: trascorsi tre giorni da quando sono emerse dal bozzolo, alcune farfalle hanno deposto le uova
Il cerchio si chiude: trascorsi tre giorni da quando sono emerse dal bozzolo, alcune farfalle hanno deposto le uova
In conclusione, si è trattato di una esperienza entusiasmante che ha finito per appassionare tutta la mia famiglia; cercherò sicuramente di ripeterla, se ne avrò l’occasione, con un’altra bella specie italiana.
Alla prossima!
Alla prossima!