Ebony & Ivory
di Marco Bondini
Trovare un titolo a queste immagini è stato facile, è bastato prendere in prestito quello della famosa canzone di Paul McCartney e Stevie Wonder; anche qui infatti il bianco e il nero sono distinti, ma, senza contrapporsi, contribuiscono insieme a rendere più bello e interessante un soggetto che di solito riteniamo “banale”.
Tempo fa mi fu raccontato di uno strano uccello bianco, poco più piccolo di un piccione, che “abitava” in un quartiere di Ancona.
Incuriosito sono andato a verificare di persona; non mi è stato difficile individuarlo, era ormai diventato la mascotte del quartiere.
Si trattava di un merlo leucistico; il leucismo è causato da un gene recessivo che provoca una minore produzione del pigmento più scuro.
Nel caso degli uccelli multicolori ciò si traduce in variazioni cromatiche; nel caso dei merli, dove il pigmento scuro è l’unico presente, le penne diventano parzialmente bianche.
Il nostro merlo era insieme ad un altro esemplare nero, ma non sembrava andassero molto d’accordo, probabilmente si contendevano il territorio.
Trattandosi di giardini urbani è stato impossibile ottenere immagini con un’ambientazione naturale, ma comunque il soggetto meritava un servizio fotografico.
Ho condiviso questa esperienza col nostro amico Massimo Belegni; devo dire che abbiamo proprio trascorso un bel sabato pomeriggio insieme, all’inseguimento di questo insolito volatile tra i palazzi di città, sotto gli occhi incuriositi e divertiti dei passanti.
di Marco Bondini
Trovare un titolo a queste immagini è stato facile, è bastato prendere in prestito quello della famosa canzone di Paul McCartney e Stevie Wonder; anche qui infatti il bianco e il nero sono distinti, ma, senza contrapporsi, contribuiscono insieme a rendere più bello e interessante un soggetto che di solito riteniamo “banale”.
Tempo fa mi fu raccontato di uno strano uccello bianco, poco più piccolo di un piccione, che “abitava” in un quartiere di Ancona.
Incuriosito sono andato a verificare di persona; non mi è stato difficile individuarlo, era ormai diventato la mascotte del quartiere.
Si trattava di un merlo leucistico; il leucismo è causato da un gene recessivo che provoca una minore produzione del pigmento più scuro.
Nel caso degli uccelli multicolori ciò si traduce in variazioni cromatiche; nel caso dei merli, dove il pigmento scuro è l’unico presente, le penne diventano parzialmente bianche.
Il nostro merlo era insieme ad un altro esemplare nero, ma non sembrava andassero molto d’accordo, probabilmente si contendevano il territorio.
Trattandosi di giardini urbani è stato impossibile ottenere immagini con un’ambientazione naturale, ma comunque il soggetto meritava un servizio fotografico.
Ho condiviso questa esperienza col nostro amico Massimo Belegni; devo dire che abbiamo proprio trascorso un bel sabato pomeriggio insieme, all’inseguimento di questo insolito volatile tra i palazzi di città, sotto gli occhi incuriositi e divertiti dei passanti.